L’incontro di quest’anno è diretto dal presidente francese Emmanuel Macron e si svolge all’insegna del motto «rinnovamento del multilateralismo per risultati più responsabili, più efficaci e più inclusivi». Il ministro dell’ambiente Nicolas Hulot terrà il discorso di chiusura. La vicepresidenza è invece affidata a Lettonia e Nuova Zelanda.

All’interno dell’OCSE la cooperazione multilaterale ha contribuito alla creazione di norme e dati di riferimento (benchmark) e favorito l’apprendimento reciproco (peer learning) allo scopo di uniformare e consolidare le regole del gioco (level playing field). L’apertura dei mercati è un motore importante per la crescita e l’occupazione, ma la progressiva interconnessione e interdipendenza dell’economia mondiale determina per tutti i Paesi un aumento delle sfide globali. Queste ultime richiedono una strategia congiunta, per questo i ministri si concentreranno sul ruolo dell’OCSE nell’analisi di questi aspetti e sui possibili approcci risolutivi. La Svizzera si impegnerà nelle discussioni a favore di una risposta multilaterale alle sfide globali, con regole eque per tutti. Al termine della conferenza i ministri adotteranno una dichiarazione congiunta.

Le cinque grandi economie emergenti del mondo (Brasile, Cina, India, Indonesia e Sudafrica), che sono partner chiave dell’organizzazione, e i tre candidati all’adesione Costa Rica, Colombia e Lituania sono invitati a partecipare a tutte le discussioni, ad eccezione della riunione confidenziale dedicata alla politica interna dell’Organizzazione.

A margine della conferenza si svolgeranno colloqui informali tra i ministri dell’OMC per discutere dei futuri negoziati nell’ambito dell’OMC e della resilienza del sistema commerciale multilaterale.

Il consigliere federale Schneider-Ammann a Parigi per la Conferenza ministeriale dell’OCSE